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Birra del Borgo a Identità Golose, Il futuro della trattoria

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C’è un messaggio che Birra del Borgo diffonde da sempre, un messaggio che negli anni ha cercato voci e contesti diversi ma che è rimasto sempre tale, semplice, solido: promuovere la cultura della birra in Italia dando voce a tutte le piccole realtà che nel mondo della birra iniziavano a muovere faticosamente i primi passi.

Oggi Birra del Borgo è cresciuta, ha cercato nuove strade per la valorizzazione della birra in Italia, ha ripensato la cultura della birra alla luce dei cambiamenti avvenuti nella cultura gastronomica del nostro paese, ha lavorato con i grandi cuochi e ha investito nella formazione, prima con “Accademia Niko Romito”, poi con la “Giunti Academy School of management” e la nascita in Italia del primo master in “Beer Business Management”, a novembre partirà la seconda edizione. Mantenendo salda la propria identità ha favorito l’avvicinamento del mondo della cucina a quello della birra puntando su qualità, ricerca e gusto.

La partnership con Identità Golose è per Birra del Borgo la naturale continuazione del percorso iniziato anni fa, volto a veicolare riflessioni innovative per l’intero panorama brassicolo mirate a dare valore alla birra italiana. Per questo, nella tredicesima edizione della Guida ai ristoranti d’Italia, Europa e Mondo di Identità Golose troverete un nuovo simbolo dedicato alla Birra, la PINTA ROMANA, il bicchiere iconico ispirato a quello delle osterie di una volta ideato da Birra del Borgo per la birra LISA, con l’ambizione di vederlo diventare presto il simbolo di una nuova collocazione della birra nella ristorazione. La Pinta Romana sostituirà il simbolo del calice per valorizzare quei luoghi in cui si promuove una vera cultura della birra. Nella qualità, nel servizio, nella proposta, nel racconto e nel consumo.

 

Nel congresso Birra del Borgo porterà una novità assoluta dando voce all’elemento fondamentale dell’identità italiana: la Trattoria. Poco studiata dalla critica, scelta da tanti, ammirata nel mondo ma considerata una realtà di serie B rispetto all’alta cucina. Il paradosso è che oggi molti grandi cuochi si rifanno a quelle tradizioni e tanti giovani ne aprono di contemporanee. Nella trattoria di oggi Birra del Borgo vede il futuro. Qui il cuoco, così come il birraio di oggi, deve mettersi in discussione, riflettendo su modelli diversi e inediti di ristorazione, sulle intersezioni tra artigianalità, numero sempre maggiore di persone da raggiungere e creatività. Se la gastronomia è una scienza multidisciplinare, tante sono le sfumature che oggi una materia prima può assumere: e allora il cuoco, così come il birraio, il pizzaiolo, il panettiere, rappresentano oggi delle figure di confine, potenzialmente in grado di generare innovazioni importanti e rilevanti nel proprio settore di attività.

GLI APPUNTAMENTI SU E GIU’ DAL PALCO DURANTE IL CONGRESSO

Le finestre sul palco dedicate alla trattoria in collaborazione con Birra del Borgo saranno due.

SABATO 24 OTTOBRE ALLE 16,20, NELLA SALA BLU 1 DEDICATA ALLE “IDENTITÀ ECCELLENTI”, SI DISCUTERÀ DE “IL FUTURO DELLA TRATTORIA”, CON MARCO BOLASCO (DIRETTORE ENOGASTRONOMIA GIUNTI), EUGENIO SIGNORONI (CURATORE OSTERIE D'ITALIA E BIRRE D’ITALIA), JURI CHIOTTI (REIS, FRASSINO – CUNEO) E DIEGO ROSSI (TRIPPA, MILANO).

La trattoria oggi è un luogo identitario della ristorazione italiana, negli anni si è evoluto e da simbolo trascurato è diventato modello di riferimento, da seguire e imitare. La trattoria è fatta di accoglienza e informalità, legame stretto con la filiera produttiva, innanzitutto di prossimità, sguardo rivolto alla tradizione, con sempre maggior libertà, e prezzo corretto. Juri Chiotti e Diego Rossi ne sono due grandi interpreti. Uno ha costruito la sua realtà intorno alla Val Varaita, che è l’origine di qualsiasi suo ragionamento e dalla quale Juri prende la quasi totalità dei prodotti che utilizza e che in gran parte coltiva e alleva da sé. L’altro ha preso gli stilemi della trattoria e li ha catapultati nei giorni nostri, li ha resi attuali e, in una delle città che più hanno contribuito a definire i tratti della trattoria, insieme al suo amico e socio Pietro Caroli, ha scritto una pagina nuova. Il pensiero di questi due grandi interpreti ben sintetizza il “Senso di Responsabilità, costruire un nuovo futuro” tema di Identità 2020. Esaltare al massimo il lavoro di contadini, allevatori e artigiani che mettono in moto il “processo”, alterare il meno possibile la materia prima, presentarla in modo semplice e diretto, senza sofisticazioni, dura e pura come le sapienti mani di coloro che l’hanno concepita. Credere nel non prendersi troppo sul serio ma al tempo stesso esaltare il valore culturale e educativo che oggi ha assunto il mestiere del cuoco. Far pagare prezzi più popolari per sensibilizzare le masse su temi importanti: sostenibilità delle produzioni, cultura alimentare e salvaguardia della biodiversità. Diego ha reso “main stream” questi argomenti, grazie alla popolarità che un luogo come Milano può dare, Juri vive sulla propria pelle l’essenza di queste cose, a stretto contatto con la terra, diventando lui produttore per capire meglio questi concetti.

 

DOMENICA 25 OTTOBRE ALLE 11,50, DIEGO ROSSI (TRIPPA, MILANO) SALIRÀ SUL PALCO DELL’AUDITORIUM sotto la regia di Marco Bolasco per raccontarsi e lanciare un’anteprima assoluta.

Birra del Borgo avrà voce anche all’interno di “IDENTITÀ DI PANE E PIZZA”.

LUNEDÌ 26 OTTOBRE ALLE 15,30 IN SALA BLU 2, LUCA PEZZETTA, CHEF PIZZAIOLO DE L’OSTERIA DI BIRRA DEL BORGO DI ROMA, racconterà due ricette ispirate alla tradizione romanesca e al suo percorso di pizzaiolo legato al mondo della birra.

Presso lo stand di Birra del Borgo, ogni giorno dalle 12 alle 15, si alterneranno trattorie e osterie per raccontare idee, storie e piatti. Sabato 24 ottobre l’ospite allo stand sarà Leonardo Vignoli, della storica trattoria “Da Cesare” al Casaletto di Roma, domenica 25 arriveranno dalla provincia di Piacenza i fratelli Pavesi, quelli de “La Faggiola”, e lunedì 26 marzo ad animare lo stand ci saranno Franco Franciosi e Francesco D’Alessandro della trattoria “Mammaròssa” di Avezzano.

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